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Il Barbone che per un attimo non fu un barbone

Il Barbone che per un attimo non fu un barbone

Siamo verso la fine degli anni 90, mi trovavo a Los Angeles dove ho vissuto per diversi anni. 

Ero all’inizio del cammino spirituale e da un paio d’anni avevo incontrato il mio amato Maestro e Guru Paramahansa Yogananda. 

A quel tempo svolgevo un lavoro che aveva a che fare con la consegna del cibo negli uffici, forse l’avete visto in qualche film .. il ragazzo che arriva con un carrellino frigo pieno di buon cibo per la pausa pranzo che negli states spesso si consuma in ufficio. 

Per una serie di circostanze in quel periodo andavo al lavoro mezz’ora prima e sulla mia postazione, la numero diciannove, trovavo al posto del mio vassoio con tutti gli alimenti ben confezionati dalla mitica Signora Janet, un altro vassoio che spostavo a lato per poter caricare il cibo sul mio carrello frigo e iniziare così il mio giro. 

Miss Janet così si faceva chiamare è una donna Coreana tutta d’un pezzo che senza mezze misure comandava e credo comandi ancora tutti a bacchetta.

I suoi dipendenti erano quasi tutti come me musicisti a cui andava benissimo lavorare sei ore al giorno e avere così il resto della giornata e della notte liberi.  

Il vassoio che da qualche settimana spostavo era di un uomo messicano o comunque sud americano che quando scoprì che ero io a spostare il suo vassoio mi assalì in maniera molto aggressiva.. in un lampo avevo visto me stesso prendere la griglia che teneva il ghiaccio secco dentro al carrello e fargli molto male colpendolo al viso.. fu un attimo, avevo visto la scena prima che accadesse con quella frazione di anticipo che mi consentì di scegliere di non agire. La cosa si risolse quindi con un confronto molto diretto ma solo verbale.

Dopo il lavoro stavo tornando verso la strada di casa e decisi di fermarmi a prendere uno squisito ghiacciolo di frutta al mango in un posticino dove li preparavano in modo davvero speciale come spesso i fratelli sud americani sanno fare. 

Ero davvero giù, nonostante l’intenso lavoro spirituale che da qualche anno stessi facendo e avessi avuto la forza di non reagire avevo potuto chiaramente vedere quanta violenza ci fosse ancora in me.

Ero seduto nella mia macchina, una Ford Station Wagon bianca, una delle poche auto a Los Angeles che non avesse le marce automatiche.. cosa che mi aveva garantito un buon prezzo.. mi trovavo nel parcheggio di questo piccolo centro commerciale lì li chiamano Mall, a gustarmi il mio ghiacciolo al mango quando dall’altra parte del muretto vedo un barbone, in America vengono definiti Bums, che per metà se non completamente ubriaco  mi fissa facendomi segno di aspettare come se avesse qualcosa da sbrigare con me. Proprio con me..

Dio mio penso.. cosa deve ancora succedere oggi.. ero tentato di andarmene o di chiudere la portiera ma mi dispiaceva.. piccolo particolare il bum generalmente ha tutti i suoi beni in un carrello della spesa, si lava solo quando viene prelevato dai sanitari che probabilmente contro la sua volontà lo sbarbano, radono, rasano, disinfestano. 

L’odore che lo contraddistingue lo precede.. diciamo che stargli vicino è molto difficile.

I capelli sono una specie di pianta con tanto di abitanti e tutto il suo corpo e i vestiti  sono dello stesso colore.. color smog. 

Ciò nonostante mentre lui sta circumnavigando il muretto che ci separa aspetto che arrivi a fianco della Ford.. all’interno della quale io sono seduto con la portiera aperta e sto mangiando il mio ghiacciolo al mango. 

Una volta vicino a me vedo nei suoi occhi una luce particolare, una luce piena di amore purissimo. Molto dolcemente avvicina la sua mano color smog al mio viso e sfiorandomi con una tenera carezza mi dice :

“You are a good man.. don’t fight”. 

“Tu sei una persona buona.. non fare a botte”. 

E se ne va..

Io so per certo che per un Guru completamente realizzato come Yogananda è relativamente semplice prendere a prestito per dieci minuti un corpo e venire a far sapere ad un suo discepolo che lui è sempre presente e nulla del mio cammino gli sfugge ma esser stato testimone che l’ha fatto per me  ha ulteriormente cambiato il corso della mia vita rendendo ancora più solida la mia volontà di realizzazione spirituale. 

Namaste

Ritiri Spirituali Yogah

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